Favola di egidio: il gatto magico ed il bambino (per mamme e bambini)

Cat wearing sunglasses and sun hat relaxing on the beach

 

 

(racconto di tipo verde)

tempo teorico dedicato per la lettura 25 minuti..

FAVOLA DI EGIDIO..

IL GATTO MAGICO ED IL BAMBINO


INTRODUZIONE: un bambino che riceveva molti rimproveri, vuole insistentemente una vita molto spensierata per lui, ad esempio diventare un gatto, ma l’amore per sua madre lo farà tornare quello che era……
INIZIO
Favola: il gatto magico ed il bambino
C’era una volta una casa, in questa casa l’arredamento era sufficiente ad adornare tre locali e i servizi, era una casa carina.
Nella appartamento c’era un salotto abbellito con mobili in legno color marrone, ed anche un mobile rustico molto bello che ricordava una casa di montagna ed un bel divanetto …
Dovete sapere che in questa casa viveva un bel gatto di colore bianco, di un pelo bianco e morbido ed aveva anche un nome si chiamava Zippy…lo avevano chiamato così perché era un felino simpatico…
Ma questo gatto bianco era anche un gatto speciale, era magico, era sufficiente accarezzarlo e pensare un desiderio che questo si avverava, ma nessuno dei suoi attuali padroni sapeva di questo suo potere…i suoi padroni pensavano che tutto in quella casa capitasse per caso.
Il gatto bianco appariva come un gatto normale, era molto vivace e sembrava intelligente a osservarlo..esso faceva giochi e rotolava le pietrine sul pavimento prendendole in bocca e giocava con i gomitoli di lana srotolandoli qua e là.
“Che bello!” pensava il gatto, era lui il guardiano del salotto, esso aveva libertà di stare in salotto e poteva osservare tutto esplorando i locali della casa, il gatto poteva curiosare in ogni angolo della casa e ricordare tutto quello che capitava intorno…non era mai annoiato..era come se fosse lui lo spirito magico di quella casa.
Dovete sapere che nelle favole, in ogni casa che si rispetti, nella parte spirituale di esse, esiste un spirito guardiano, esso di solito ha la forma di un animale domestico, ma in realtà è costituito di energia ecto-plasmica di colore verde, oppure molte volte ha la forma di un omino verde, piccolo come un folletto, dovete sapere che in quella casa lo spirito guardiano aveva invece la forma di un gatto.
Lo spirito della casa serviva a ricordare ai veri padroni della appartamento i loro doveri…serviva anche a difenderla dagli spiriti disturbatori del sonno e della pace, oltre che a ricordare ai domestici, incaricati di mettere ordine, quali erano i necessari lavori casalinghi da fare per tenere la casa pulita.
Dovete sapere che per quella casa i veri proprietari, avevano assunto una cameriera a ore limitate..che tutti i venerdì giungeva nella loro casa, la puliva e la riassettava, facendo contenti i suoi datori di lavoro, dovete sapere che la cameriera che accudiva la casa era una vedova, ma ella non era sola al mondo, aveva anche un figlio di nome Mauro che andava alle scuole elementari poiché era ancora un bambino.
Un giorno siccome la scuola era chiusa per ordine del sindaco e quindi Mauro non poteva andare a scuola come di solito, la cameriera decise che il figlio avrebbe trascorso la giornata con lei e si portò quindi il figlio Mauro sul luogo di lavoro…..e cioè nella casa dove viveva il gatto bianco di nome Zippy.. .
La casa era disabitata quando entrarono, e quindi oltre la cameriera e suo figlio, c’era solo il gatto bianco.
La cameriera disse al bambino che era suo figlio: “stai qui seduto nel salotto e fai il bravo, mentre io penso a riordinare le stanze”.
Quando il bambino vide il gatto bianco, ne fu molto contento, fu molto interessato nel vedere quanto il gatto vivesse bene e quanta pace c’era in quella casa, il bambino sorrise e desiderò di fare parte anche lui di quella pace.
Infatti il bambino, ogni tanto, tristemente si ricordava dei brutti voti e dei rimproveri dati a lui dagli insegnanti, quanti rimproveri e quante sgridate aveva ricevuto, a volte ingiustamente, tutto ciò lo faceva soffrire e lo avviliva, soprattutto lo rattristava quello che dicevano i suoi parenti a causa dei suoi voti scolastici insufficienti nel trimestre…e per tutti questi motivi: il bambino non voleva più andare a scuola.
Dovete sapere quindi che il bambino vedendo il gatto così spensierato e così felice che pensava solo a giocare, provò invidia per lui, Mauro prese il gatto bianco sulle sue gambe e lo accarezzò, e mentre lo accarezzava pensò mentre era rilassato: “ come vorrei essere e diventare un vero gatto..magari proprio come questo gatto bianco qui!”
Fu così che Mauro aveva espresso un desiderio inconsciamente: diventare lui un gatto al posto del gatto bianco, vedeva quel gatto così tranquillo e solo questo desiderò per se stesso, in questo modo il bambino non sarebbe andato più a scuola…non lo avrebbero più mandato a scuola perché era diventato un gatto…”chiaro il concetto mi pare!” pensò il bambino di nome Mauro mentre immaginava di essere un vero gatto.
Dovete sapere che nel mondo delle favole, ogni tanto nasce un gatto con poteri magici, e il gatto bianco di nome Zippy, come già detto all’inizio, aveva dei poteri magici..il suo spirito di gatto magico sentì quel bambino così triste sperare di diventare un vero gatto e decise di accontentare la sua speranza..un po’ per curiosità, un po’ perché era vero che il bambino voleva una vita con meno responsabilità, più libera e con meno rimproveri, una vita più spensierata, così vedendo che non era un capriccio il suo, il gatto di nome Zippy decise di aiutare quel bambino.
Il gatto bianco di nome Zippy..come per magia, si ingigantì e divenne un bambino del tutto somigliante al figlio della cameriera..smise di essere a ginocchioni e si alzò sulle due gambe da bambino, mentre contemporaneamente nella stanza una nube verde avvolgeva il vero bambino di nome Mauro e infatti egli in pochi secondi si rimpicciolì e diventò un vero gatto bianco..proprio un vero gatto…
Come si sentiva strano Mauro mentre lo accarezzavano con le mani sulla schiena di pelo bianco e mentre lui alzava la coda e si incurvava a causa delle carezze e mentre lo prendevano in braccio e lo mettevano dolcemente nel suo lettino di gatto…e così dopo aver fatto questo, il gatto Zippy  invece diventò un bambino.
Quindi riassumiamo, il bambino di nome Mauro, trasformato in gatto di pelo bianco aveva preso il posto del gatto Zippy e restò quindi a vivere in quella casa…e il gatto Zippy invece come già detto, diventò il figlio Mauro della cameriera….in quanto assomigliava proprio a lui..e aspettò che la madre finisse il suo lavorare.
La cameriera arrivò nella stanza e siccome non si era accorta di niente ed anche poiché aveva finito di riassettare la credenza in cucina, prese suo figlio per mano, che vi ricordo in realtà era il gatto trasformato in bambino, e se ne tornò a casa sua con lui.
Passarono i giorni e il bambino era felice di vivere in quella casa in forma di gatto bianco e di giocare con le piante, camminare intorno ai mobili di legno ed ai soprammobili e alle anfore di ceramica…stando attento a non romperle, l’armonia di quella casa gli dava molta pace.
Diventato gatto ..il bambino potè assaggiare il mangiare che il padrone di casa gli dava nel piattino e notò che gli piaceva..era molto saporito e nutriente…quel cibo per gatti aveva un buon sapore..per forza era diventato un vero gatto.
Giorno dopo giorno, era felice ora il bambino, finalmente non doveva più studiare e nemmeno nessuno voleva che lui andasse a scuola…adesso era un gatto domestico..con un lettino ed una casa tutta per lui…ed una padrona gentile che gli voleva bene.
Passarono i mesi e il bambino diventato gatto, continuò a giocare felice nella sua nuova casa…rincorrendo il gomitolo di lana e dormendo vicino al calorifero..della segreta magia.. nessuno si accorse di niente.
Dovete sapere che un giorno mentre la solita cameriera, come ogni venerdì, puliva e faceva i lavori domestici nell’altra stanza, quel giorno diversamente dagli altri giorni accadde che la cameriera lasciò la porta dell’entrata della casa aperta, distratta come era capitò questo, da quella porta furtivamente entrò un ladro con l’intenzione di rubare e rubò di nascosto alla cameriera la scatola dei gioielli della sua padrona, che era in un cassetto posto nel salotto…il ladro vide il gatto bianco ma non se ne curò:” tanto è un animale non ho da preoccuparmi!” pensò: “che problemi può causare un animale!”…il ladro quindi rubò dal cassetto i gioielli e se ne andò.
La cameriera non si accorse di nulla..rimise tutto in ordine come sempre ..e se ne tornò a casa sua chiudendo a chiave la porta di casa del suo datore di lavoro, ma il gatto bianco aveva visto tutto e ricordò tutto.
Quando la padrona tornò quella sera, vide che la scatola dei gioielli di famiglia era sparita..e pensò che la cameriera gli avesse rubati..poteva essere stata solo lei, la cameriera a rubare, pensò la padrona…solo lei poteva esser stata, era infatti l’unica estranea a frequentare la casa.
E così la padrona rivelò al marito severo e burbero i suoi sospetti, che si arrabbiò e telefonò alla cameriera ordinando di tornare subito nell’appartamento del datore di lavoro per dare spiegazioni.
La cameriera ignara, siccome era tardi e non poteva lasciarlo solo in casa, portò con se anche il figlio Mauro nell’appartamento dove lavorava..ella era pronta a difendersi dalle accuse, era di certo un equivoco…non era stata lei a rubare i gioielli della padrona.
“Sì cara moglie, la nostra cameriera, ci ha derubato di molti soldi..adesso chiamiamo la polizia.. se la cameriera non ci rende i gioielli rubati la facciamo arrestare dai gendarmi!” dissero i padroni di casa, in quanto erano molto arrabbiati, si sentivano presi in giro dalla serva.
La polizia arrivò e sentite le accuse fatte dai padroni, interrogò la cameriera… ma la cameriera affermava di essere innocente…
Il poliziotto ugualmente minacciò di arrestarla perché la cameriera non aveva testimoni che la escludevano dai sospetti e la cameriera capì …era spaventata e si mise a piangere….si mise su una sedia a sedere singhiozzando…faceva proprio pena, tutto era contro di lei.
Fu così che il gatto bianco sentendo piangere, si commosse, e si ricordò che una volta era lui il figlio della cameriera, si commosse e decise di tornare a essere un bravo bambino, e pensò: “povera mia madre, solo io la posso aiutare, ma ora sono un gatto e non posso parlare, come posso fare ?” infatti il gatto era stato testimone vero e sapeva chi era il ladro e lo poteva riconoscere…solo lui poteva salvare sua madre…ma ora aveva lo aspetto di gatto..che fare?
Desiderò quindi in modo deciso di tornare bambino, quindi chiese mentalmente allo spirito del gatto magico della casa di cambiare il suo desiderio e così il vero gatto che era uno spirito buono, lo esaudì ancora, anche perché si era commosso anche lui per tutta la vicenda e per la povera cameriera piangente, e pensò:” rimettiamo tutto a regola come era prima!” come per magia il gatto tornò vero bambino e il finto bambino tornò vero gatto, come per magia sotto gli occhi stupiti di tutti quanti.
Tra la sorpresa di tutti i presenti, Mauro tornato bambino si vestì dei suoi vestiti..dopo che un gatto bianco era stato tolto da essi.
Tra la sorpresa di tutti i presenti il vero bambino fu visto vestirsi dei suoi abiti e il gatto vero con un salto finì tra le braccia della padrona che stava seduta su una sedia, per essere accarezzato da lei..tutto era tornato a posto.
I presenti furono dapprincipio stupiti, poi capendo che nelle favole tutto é possibile, non dissero niente e accettarono la situazione strana, ma di certo magica, quindi normale per una favola.
Il bambino tornò bambino e la cameriera riconobbe il suo vero figlio anche se ella era un po’ confusa, “ sono il figlio della cameriera e so chi è il ladro dei gioielli non è stata mia madre!” disse il bambino ai padroni.
Fu così che il bambino raccontò subito tutto al poliziotto, che era ancora stupito della magia vissuta, il bambino raccontò tutto quello che sapeva al poliziotto..e disse che poteva riconoscere il vero ladro..e che sua madre la cameriera… era quindi innocente.
Dovete sapere che il ladro, si scoprì in seguito, era il vicino di casa…un noto pregiudicato e malvagio individuo…che abitava nello stesso condominio.
La polizia trovò subito il colpevole, a causa della testimonianza, il bambino lo riconobbe e il pregiudicato fu subito arrestato dalla polizia, soprattutto perché dopo un sopralluogo nella casa del sospettato ladro, furono trovati i gioielli denunciati, si! il ladro ingenuo aveva ancora nella sua casa la refurtiva in gioielli…. fu deciso quindi che la innocente cameriera fosse subito liberata dalle accuse ingiuste.
Fu così che tutto tornò come prima..e la cameriera potè riavere rispetto ed anche il suo vero figlio…diventato però più saggio a causa della esperienza magica vissuta.
Intanto la scuola era terminata e siccome il gatto Zippy  nei giorni passati aveva dovuto fare anche da studente al posto di quell’ignorante di Mauro, lo stratagemma aveva causato buoni risultati al suo nome, il gatto si era dimostrato un bravo studente, forse perché era magico, la mente del gatto trasformata in bambino era stata brava nel fare i compiti al posto di Mauro, forse perchè era un gatto proprio intelligente..tutto finì quindi per il meglio per il nostro Mauro.
Soprattutto perché il Mauro si ritrovò dei buoni voti alla fine dell’ultimo trimestre..buoni voti anche in condotta, in quanto era un bambino che non disturbava la lezione chiacchierando con gli altri, infatti quando la insegnate diceva a tutti di restare in silenzio, egli diventava muto come un gatto …da lui neppure un grido…forse Mauro qualche miagolio sottotono lo faceva, ma solo nei momenti di nervosismo, ma nessuno in aula ci faceva caso…e quindi il bambino ebbe dei buoni voti alla fine del trimestre.
Inoltre Mauro si ritrovò con dei buoni voti in pagella anche in ginnastica, infatti nella ginnastica a corpo libero era diventato, a giudizio degli insegnanti, un vero campione, saltava sulla pedana e roteava nell’aria e tornava al terreno sempre sulle sue gambe, aveva quel bambino dimostrato un buon equilibrio ginnico, in questo modo grazie all’amicizia del gatto Zippy, che contento di se perché aveva fatto in quel modo magico una buona azione aiutando quel bambino triste ad andare bene a scuola, grazie al gatto dicevo, il bambino di nome Mauro risultò per questi motivi promosso a fine anno.
Fu così che i personaggi di questa favola vissero tutti felici e contenti aspettando l’anno scolastico prossimo…sia il gatto bianco di nome Zippy che il figlio della cameriera di nome Mauro, trascorsero felici la loro villeggiatura in una bellissima villa vicino al mare.

e così tutti provarono momenti di tranquillità poiché  il gatto Zippy aveva portato loro fortuna….e sia quindi detto: ZIPPY – ZIPPY…HURRA’! HURRA’! diceva Mauro tutto contento..mentre era in spiaggia..


Morale: ognuno ha un suo ruolo nella vita, ma a volte vedendo i problemi da punti di vista differenti, si possono intuire delle soluzioni originali e più valide, ed i problemi non saranno più irrisolvibili come sembravano prima.
Provate anche voi a vedere i vostri problemi da un punto di vista alternativo…chissà quante nuove idee avrete per il domani.
Fine


autore: Egidio Zippone

Milano, Giugno 2012
Giudizio: interessante, simpatico
voto: (da 5 a 10): 9

Favola di Egidio: storia di un ragazzo di periferia

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(racconto di tipo verde e bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura 30 minuti

FAVOLE DI EGIDIO..

Favola: Storia di un ragazzo di periferia..

INTRODUZIONE: Dice il codice civile che un ragazzo che ha meno di quattordici anni non va punito se commette un errore…forse perché a quella età l’essere umano é da ritenere incapace di intendere e di volere..oppure forse perché esiste un destino che non vuole che il ragazzo sia punito..

INIZIO

C’era una volta, nel mondo delle favole, nel simil periodo del 1967 d.c., un ragazzo povero che abitava in una zona periferica di una città del nord..

il ragazzo di nome Saverio, si sentiva solo e non aveva veri amici, e per questo voleva appartenere ad un gruppo di ragazzi, che lui giudicava molto  coraggiosi, che si chiamavano tra loro…”i guastatori..”

i ragazzi che erano di età un pò più grandi di Saverio, il nostro protagonista, che aveva infatti appena otto anni di età..apparivano a Saverio come degli eroi ..

il capo della banda dei guastatori ascoltò le richieste di Saverio ma c’era un ma..occorreva dimostrare a tutti i ragazzi appartenenti alla banda di avere coraggio e fortuna…occorreva superare una iniziazione ..occorreva superare una prova….decisa dal capo banda..

i “guastatori” che non erano numerosi,  portarono quindi Saverio davanti ad un supermercato che si trovava in quella zona e gli dissero: “per fare parte della nostra banda dovrai entrare in questo super mercato e rubare un pacchetto di patatine da 100 lire, mi raccomando non devi  pagarlo…portarlo a noi e dividi con noi le patatine..si!  insieme a noi..si! dovrai mangiare le patatine in nostra  compagnia…questo ci renderà  amici..questo é il nostro patto e la nostra scommessa..

Saverio che si voleva  un coraggioso e desideroso di avventure..entrò nel supermercato e girò distrattamente tra gli scaffali del negozio..poi all’improvviso si impossessò di  un pacchetto di patatine e se lo nascose sotto il giubbotto..

ma giunto davanti alla cassa non dichiarò l’acquisto..

Qualcuno dal cielo forse decise di fare la spia, sta di fatto che stranamente la guardia del supermercato lo fermò e chiese a Saverio di aprire il giubbotto e fu così che saltarono fuori le patatine rubate…la guardia prese Saverio per un braccio e lo portò subito dal direttore del supermercato..

il direttore del supermercato disse al ragazzo: “per questa volta non chiamo i carabinieri..anche perchè sei di età inferiore ai quattordici anni e la legge del codice civile ci vieta di punirti..ci limitiamo quindi a requisire la merce rubata, ed a telefonare ai tuoi genitori per avvisarli del figlio maleducato che hanno!”

Saverio fu lasciato andare ma senza le patatine, uscì dal supermercato e quindi  incontrò i suoi complici e mandanti..

essi dissero: “allora le patatine le hai rubate.. dove sono..?”

” purtroppo dovete sapere ragazzi che mi hanno preso!”  disse Saverio..

Fu allora che il capo della banda dei guastatori disse: ” ti hanno preso..non hai avuto fortuna..significa che gli dei non ti proteggono..gli dei non sono con te..infatti non hai fortuna ..si! forse hai coraggio..ma ti manca uno spirito che ti protegge e ti porta fortuna!”

e poi aggiunse: “quindi non puoi essere dei nostri..ti mancano i requisiti…ora vattene!…va a giocare con i ragazzi dello oratorio della parrocchia….loro sono tolleranti e sanno perdonare i falliti….noi non perdoniamo chi manca alla parola data e fallisce nelle iniziative!”

quando tornò a casa il ragazzo Saverio era triste e dovette anche subire quella sera i rimproveri dei genitori che gli dissero: “che brutta figura hai fatto..tutto questo é disonore per tutta la nostra famiglia!”

la madre decise di portare il figlio il giorno dopo in una  parrocchia per chiedere un consiglio ad un sacerdote di nome don  Egidio, a cui raccontarono tutto..che avendo capito disse al genitore: “aiuterò io il bambino..pregherò per lui”

Fu così che il ragazzo di nome Saverio, forse a causa del pregare per lui da parte di quel sacerdote, diventò in pochi mesi, un bravo ragazzo..al mattino andava a scuola ed era ritenuto  dagli insegnanti un bravo scolaro, e siccome era di famiglia povera, quell’anno in ricorrenza delle festività di  Natale, Saverio vinse una selezione e gli fu aggiudicato un premio per la sua bontà dimostrata con i compagni, ma in realtà il vero motivo del regalo, pensava Saverio,  era perchè tutti sapevano che la sua famiglia era povera e suo padre era disoccupato, quindi il premio fu deciso per fare beneficenza, gli fu donato..un premio in denaro con aggiunta una pergamena che diceva: ” al ragazzo più buono della scuola..”

il ragazzo Saverio a fine anno fu anche promosso a pieni voti..tutti 10 in tutte le materie, perfino in condotta prese il voto 10..

i genitori erano molto contenti di Saverio e a fine anno regalarono al figlio un gattino tutto di pelo bianco che Saverio chiamò con il nome di Pucci..

Forse fu per le preghiere agli Angeli di quel bravo sacerdote e di qualche suora della parrocchia, che il  ragazzo Saverio divenne finalmente un bravo ragazzo e dimostrò anche fortuna, poichè nello studiare era diventato tra i più bravi della scuola, ora Saverio non si sentiva più solo, aveva molti amici in quello oratorio della parrocchia, con i quali Saverio poteva giocare a pallone ed a pallavolo ogni giorno..

morale:

a volte sembra che gli esseri umani abbiano un destino messo per iscritto dagli Angeli..tale destino  li obbliga a diventare brave persone nella vita nonostante le cattive compagnie che incontrano…non si può sfuggire al nostro destino..brutto oppure bello che sia..

FINE

autore: Egidio Zippone

Milano, Novembre 2022

giudizio: rassegnato, onesto

voto: (da 5 a 10) : 9

PAGINA CONFIDENZIALE

PAGINA CONFIDENZIALE
Cari amici, mi presento, sono l’autore di tutte le favole contenute in questa libreria on-line,

il mio nome è Egidio Zippone e sono di Milano..

Spero che una parte del vostro tempo sia trascorsa piacevolmente leggendo un mio racconto, e questa la mia unica soddisfazione, poichè mi diverto a scrivere favole e mi piace pensare che qualcuno un giorno le leggerà…
.

La felicità della vita é a volte afflitta da noia e dal non sapere come occupare il tempo libero, a causa della cattiva salute e dei problemi che qualcuno incontra vivendola, ecco che lo scrivere favole e leggerle e meditarne la morale porta una soluzione ed una distrazione a questi due inconvenienti della vita quotidiana..

Sono in cerca della solo gloriosità, poichè è tutto gratis, forse voglio solo dimostrare che il mio compiacimento di avere un dono artistico é coerente.

Mi piace scrivere favole, lo faccio volentieri, mi diverto e forse in questo modo diverto anche chi legge i miei racconti, facendo loro dimenticare almeno per una ora i soliti problemi che hanno tutti…

Dovete sapere che quando decido di scrivere una favola, bado bene che la trama sia originale, e nel scegliere i personaggi e gli oggetti magici bado bene a utilizzare la ben nota regola del “FIVE ELEMENTS” che dice che non devono esistere favole scritte in precedenza che hanno in comune con la mia, che sto scrivendo adesso, più di cinque elementi uguali…oltre che ovviamente la trama descritta sia completamente diversa nelle parole e nella storia..è questa una mia premura letteraria…

Se sarà così, se questa regola è rispettata, sarà impossibile che qualcuno mi accuserà un domani, di aver copiato spudoratamente creandogli problemi.

le favole di questa libreria che contiene racconti per mamme e bambini sono secondo me adatte a bambini al di sotto dei quattordici anni, a volte i protagonisti sono coetanei a volte i protagonisti sono più grandi e rappresentano per il bambino il fratello maggiore oppure il papà..

In caso di vostro reclamo giustificato, siete pregati di spedirmi un e-mail con scritte le vostre ragioni, ed io prometto di prendere i dovuti provvedimenti letterari ad evitare il sospetto di copiatura casuale o provocata dalla coincidenza di argomenti..

la questione è un pò antipatica..ma bisogna evitare le esagerazioni sia da parte degli altri che da parte mia..grazie..e buona lettura…

Lo scrittore di favole e fiabe, ha molti concorrenti, sia tra gli scrittori del suo genere, che tra gli altri scrittori che scrivono tipi di narrativa differente, di conseguenza io ho abbandonato ogni interesse di lucro.
Mi resta la soddisfazione che una mia opera letteraria, sia stata apprezzata da qualcuno, non tutte le mie favole vi piaceranno lo so, ma spero comunque che qualcuna piaccia ai lettori.
Le favole si sa sono piccole bugie, bugie che di solito non causano problemi al prossimo..
Le favole risolvono problemi finti, cose che non esistono nella realtà, ma aprono la mente di chi legge le favole ad intuizioni che potrebbero favorire la soluzione di veri problemi

Una delle cose belle della letteratura, è la trama di una favola che ci accende la fantasia e ci porta nel mondo fantastico della immaginazione..

egidio.zippone@gmail.com

Tanti Saluti

Egidio Zippone

Favole di Egidio: il difensore delle favole (per mamme e bambini)

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(racconto di tipo verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura 20 minuti..

FAVOLE DI EGIDIO..

IL DIFENSORE DELLE FAVOLE

INTRODUZIONE: I personaggi delle favole sono come spiriti vivi ..e la favola è la dimora creata dall’autore proprio per loro..

Favola: il difensore delle favole..

C’era una volta, nel mondo delle favole, e forse esiste ancora, una creatura magica chiamata il “ruba personaggi” che girava per il mondo delle favole, egli leggeva una favola oppure un racconto, imparava i nomi dei personaggi e li rapiva obbligandoli ad entrare in un grosso sacco di energia… era questa creatura il terrore di tutti gli autori delle favole..poichè usava come fonte di energia per le sue magie proprio i personaggi delle favole..e per questo motivo li rapiva..

Questa creatura magica chiedeva prima chi era il personaggio della favola… ..poi prendeva informazioni sul personaggio ….ed infine apriva con una magia la favola dopo averla letta e rapiva quindi i personaggi..mettendoli nel sacco di energia..

Poveri protagonisti dei racconti fiabeschi, essi soffrivano mentre erano obbligati ad essere tolti barbaramente dalla loro dimora, che era di solito una bella favola, e soffrivano tutti di questo, poiché i personaggi non volevano essere rapiti..

Dovete sapere che i personaggi erano felici nel sognare la trama della loro favola..che era stata creata per loro..la trama della favola li faceva sentire vivi..

Infatti è risaputo che chi legge una favola e la trova vuota… non starà più bene mentre la legge e nemmeno starà bene dopo che l’ha letta…poiché la favola diventata priva della sua forza viva, sembra come se fosse un buco nero astronomico, che non dona nulla a chi la legge..e rende vuoti di idee i lettori..

Fu così che i molti personaggi del mondo delle favole…si lamentarono per il destino triste che avevano..e chiesero ognuno aiuto spirituale all’autore della favola e loro creatore..

Dovete sapere che un autore delle favole tra i tanti, impietosito del loro destino, chiese consiglio alla “madre di tutte le favole”..che era una fata..e si chiamava “Fata della Fantasia”

Fu deciso da entrambi che insieme avrebbero creato un nuovo personaggio chiamato questa volta..”il difensore delle favole”

Lo inventarono insieme ..lo istruirono con un racconto…e il personaggio “il difensore delle favole” cominciò ad esistere..

Egli era come un mago vestito di verde, di rosso, che faceva molte magie utilizzando la forza della fantasia di tutti i lettori di favole..

L’autore della favole insieme alla “Fata della Fantasia” misero questo personaggio contro il perfido “ruba-personaggi” che disturbava la pace di quel mondo….

Ed il difensore delle favole, inventò più magie utilizzando parole magiche che dicevano così:

Magia, magia della tribolazione

a quel cattivo ruba-personaggi darò una lezione

se non smetterà di rubare

lo farò bastonare..

il difensore delle favole era capace di molte magie e sogni…ad esempio:

-sapeva fare apparire un grosso bastone che si metteva a bastonare da solo la grossa schiena del ruba-personaggi..

-sapeva far diventare forte e muscoloso se stesso  e poi vinceva nella lotta il ruba-personaggi..

-sapeva fare apparire una nube bianca ecto-plasmica che avvolgeva il ruba-personaggi che diventava per questo motivo respirando quella nube..diventava sincero e poi si addormentava… lasciando incustodito il suo sacco nel quale teneva prigionieri i personaggi delle favole rapiti tempo prima..

e così via..

Dovete sapere che il ruba-personaggi cominciò ha subire molte volte la giustizia del difensore delle favole.. (anche adesso subisce giustizia mediante molte magie) ..magie che lo disturbavano nelle intenzioni egoiste di ladro che aveva e fu così che un giorno il ruba-personaggi..decise di andarsene a rubare personaggi altrove..se ne andò lontano… ad esempio si mise a rapire (questa é la sua indole)  i personaggi del mondo del cinema..i personaggi dei cartoni animati..

Fu così che il ruba-personaggi dopo aver sofferto e subito molte magie fuggì via..decise di scappare ad esempio a  Parigi..lontano…. si racconta che fuggì probabilmente in Francia..

Dovete sapere che il “difensore delle favole” avendo vinto..riuscì a liberare tutti i personaggi che erano stati rapiti…aprendo il grosso sacco di energia che li imprigionava e rimettendo i personaggi delle favole tutti al loro posto..

In questo modo i personaggi delle favole così liberati e guariti poterono tornare felici nelle loro rispettive favole originali, che erano la loro vera casa..e poterono così tornare a sognare..solo cose adatte alla loro idea di essere..

Fu così che tutti i personaggi, gli autori e la “madre di tutte le favole” poterono vivere  insieme felici e contenti..favorendo la buona interpretazione delle favole da parte dei  lettori..

Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Marzo 2022

giudizio: ironico ed suggestivo

voto: (da 5a 10): 9

 

Favole di Egidio: il bambino che permetteva di copiare da lui..(per mamme e bambini)

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(racconto di tipo bianco)

tempo teorico da dedicare per la lettura circa 15 minuti..


FAVOLA DI EGIDIO..
Favola: IL BAMBINO CHE PER METTEVA DI COPIARE DA LUI..


INTRODUZIONE: Le regole dicono cose giuste è vero, ma a volte la felicità delle persone é più importante..

Favola: il bambino che permetteva di copiare da lui..
Inizio
C’era una volta nel mondo delle favole, nel simil periodo del 1965 d.c. un bambino di nome Giovanni, che era molto bravo a scuola ed era considerato da tutti gli insegnanti un bravo studente..
Dovete sapere che non tutti i compagni di scuola di Giovanni erano bravi studenti come lui, soprattutto non era un bravo studente un tale Leonardo , che prendeva spesso brutti voti ed i genitori quando capitava questo al loro figlio, lo mettevano in castigo e dovete sapere che a volte purtroppo il papà di Leonardo lo picchiava con la cintura sulle gambe..per punirlo del brutto voto..
Lo studente Giovanni sapeva di questo punire ed era molto dispiaciuto, il suo amico Leonardo glielo aveva confidato…mostrando i segni ed i lividi delle cinghiate sulle gambe..
Fu così che un giorno durante un compito in classe, decisivo per la promozione all’anno successivo, dovete sapere che Giovanni come sempre aveva già risolto i tre problemi di matematica prima degli altri studenti, e si accorse che il suo amico Leonardo era invece triste in quanto il suo foglio era ancora in bianco, fu così che Giovanni prese una decisione coraggiosa, e di nascosto all’insegnante  riuscì sotto banco a far giungere al suo amico Leonardo il suo foglio di svolgimento  con su scritte, anche se con qualche scarabocchio, le tre soluzioni dei problemi..
Leonardo guardò Giovanni con uno sguardo di gratitudine, e si impadronì rapidamente del foglietto e lo comprese..
Dovete sapere che i due ragazzi consegnarono insieme il compito di matematica, sia Giovanni che Leonardo prima uno e poi l’altro lo consegnarono sulla scrivania della professoressa, e dopo un pò l’insegnante chiamò Giovanni vicino a lei e gli disse a bassa voce: “Giovanni, qui nessuno è un ingenuo, la regola dice che non si fa copiare gli altri ed infatti non si copia!”
“e’ vero!” rispose Giovanni “la regola è giusta, non si fa copiare agli altri e non si copia!”
“ma deve sapere signora professoressa che bisogna amare più le persone che le regole, poichè le persone esistevano già da prima delle regole ed infatti le regole  sono state decise dopo, e poi chi si vuole  virtuoso nella Bontà è giusto che dimostri di amare più le persone che le regole, permettendo il provare gioia anche a chi non lo merita!”
la professoressa restò in silenzio e stava con severità per decidere di punire i due studenti, quando una voce telepatica di uno Spirito angelico parlò all’insegnante nella mente e gli suggerì di non essere pignola con i due ragazzi e fu così che la professoressa  avendo capito meglio a causa delle parole buone di Giovanni e consigliata dall’angelo della Bontà ..così rispose:
“va bene! se tu Giovanni, che sei il più bravo della scuola, non ti sentirai offeso di questa mia ingiustizia, sappi che farò promuovere anche Leonardo alla fine dell’anno scolastico…ma dipende anche da te..poichè caro allievo la buona regola che non ho voluto ascoltare tutela sia te ed anche quelli come te..tutela infatti  chi è innocente..ma tu Giovanni mi consigli a fin di bene di disobbedire alla buona regola e così farò!
Dovete sapere che la professoressa diede un bel voto anche a Leonardo ed i due ragazzi furono entrambi promossi..
Giovanni fu promosso con il giudizio di “ottimo”..e Leonardo fu promosso anche lui, ma con il solo giudizio di “sufficiente”..tutti sanno che nelle scuole italiane.. la sola sufficienza permette ugualmente la promozione..

I genitori di Leonardo furono sorpresi della promozione del figlio che consideravano ormai un lazzarone, una pecora nera, ma probabilmente furono felici anche loro, quando seppero della promozione, poichè un giorno di estate tutti nel quartiere vennero a sapere che i genitori avevano finalmente regalato al povero figlio una bella bicicletta..e poterono quindi vedere il bambino  Leonardo correre pedalando contento su una bella bicicletta di colore verde tutta nuova..

Morale:
se i più bravi permetteranno un premio anche a chi ha commesso errori, non sarà per le autorità una ingiustizia aver deciso di premiare anche chi non merita..


Fine

autore: Egidio Zippone

Milano, Maggio 2022

giudizio: buono e saggio

voto (da 5 a 10): 9

 

Favole di Egidio: Il bambino che rispondeva dicendo anch’io (per mamme e bambini)

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(racconto di tipo verde)

tempo teorico da dedicare per la lettura 15 minuti

FAVOLE DI EGIDIO..

IL BAMBINO CHE RISPONDEVA SEMPRE DICENDO ANCH’IO

INTRODUZIONE: La educazione permissiva ha per conseguenza che tutti i bambini possono aiutarsi tra loro e confortarsi senza problemi..

Favola: il bambino che rispondeva sempre dicendo anch’io

INIZIO

C’era una volta, nel mondo delle favole, un bambino di nome Gigi che credeva molto che non si doveva temere la verità poichè diceva che temendo la verità si rischia di restare senza amici…

Un giorno la voce del vento lo rimproverò di questo, dicendo a Gigi e parlando a lui nel rumore causato dal muoversi delle canne che ondeggiavano a causa del vento lungo il fiume: “Gigi devi stare attento a tenere nascosti i tuoi segreti agli altri bambini, così mai nessuno riuscirà ad approfittare di te..in questo modo non sapranno niente di te!”

Ma Gigi non era d’accordo su tutto questo riserbo, poichè preferiva un rapporto sincero con il prossimo, ed preferiva che la gente si consolasse l’un l’altro..quindi Gigi non era d’accordo con quel che diceva la voce del vento.

Un giorno Gigi camminando per il bosco incontrò un bambino che piangeva ..Gigi gli chiese:” cosa hai bambino?” il bambino rispose : “mi chiamo Valter e sto piangendo poichè mi hanno rimproverato di aver detto una bugia a mia madre…sono dispiaciuto di averlo fatto e quindi piango!” ..Gigi decise di rispondere così: “questo errore é perdonabile..tutto qui! anch’io ho mentito ai miei genitori…si! anch’io!”

Fu così che il bambino di nome Valter, avendo sentito quelle parole. smise di piangere, poichè aveva capito che molti bambini avevano lo stesso errore che aveva lui..di certo qualcun’altro esisteva che aveva sbagliato come lui..e così si consolò e smise di piangere..

Un giorno Gigi pedalando in bicicletta incontrò un bambino che piangeva e singhiozzava..fu così che Gigi gli chiese : “cosa hai bambino?”… il bambino rispose: “mi chiamo Valerio e sto piangendo, poichè mi hanno rimproverato di aver rubato la ruota di una bici di un altro…l’ho restituita è vero quella ruota e mi hanno perdonato…ma sono dispiaciuto ugualmente di averla rubata e quindi piango per la vergogna che ora qualcuno lo sà, forse adesso nessuno mi vorrà più!” …..Gigi rispose: “tutto qui ..questo errore è perdonabile..anch’io tempo fa ho rubato..e poi come te, ho restituito anch’io ciò che ho preso ingiustamente..si! anch’io!”

Fu così che il bambino di nome Valerio , avendo sentito quelle parole, smise di piangere ..poiché aveva capito che forse molti bambini avevano gli stessi errori che aveva lui, “allora di certo esiste qualcuno che ha sbagliato quanto me!”, pensava Valerio, si rallegrò di questo e smise di piangere..

Un giorno Gigi, correndo con il suo monopattino, vide un bambino che piangeva e si strofinava le mani sugli occhi pieni di lacrime..Gigi gli chiese: “cosa hai bambino?”… il bambino gli rispose: “mi chiamo Claudio e sto piangendo perchè ho capito di aver sbagliato, devi sapere che io ho preso un brutto voto a scuola nel compito in classe ..si! non sono stato bravo come gli altri, non ho studiato abbastanza, mi vergogno di aver preso cinque in matematica, e adesso piango!” ..Gigi rispose: “tutto qui! devi sapere che questo errore é perdonabile..anch’io tempo fa.. ho preso un brutto voto e proprio in matematica..si! anch’io!”

Fu così che il bambino avendo sentito quelle parole, smise di piangere, poichè aveva capito che esisteva di certo qualche altro bambino che come lui non era un bravo scolaro..e siccome forse in paese, molti bambini prendevano brutti voti, forse non era grave aver avuto un brutto voto nel compito in classe..e da quel giorno Claudio si sentì meno solo..

Di tutte queste frasi che dimostravano comprensione per i bambini meno fortunati, lo venne a sapere la voce del vento..che si infuriò con Gigi..e si mise a soffiare con molta forza.. facendo volare via dalla testa il cappello di paglia che serviva a proteggere Gigi dal sole….e spettinandogli tutti i capelli…

il vento mentre era tutto agitato disse: “Gigi hai sbagliato a fare solidarietà a quei ragazzacci, chi te lo ha fatto fare, ora diventerai il loro espediente di vita e non avrai più pace, poichè ti sarà chiesto continuamente di soffrire al posto loro!”

Ma dovete sapere che non fu così come diceva il vento..qualcosa nella vita di Gigi cambiò è vero, ma cambiò in un altro modo

Dovete sapere che tornato in paese tutti i bambini dimostravano amicizia a Gigi, chi gli offriva le sue caramelle, chi lo invitava a giocare a pallone con lui, qualcuno gli offriva anche metà della sua merenda..

Si!..volevano tutti Gigi come amico e capo..poiché lui aveva dimostrato che non discriminava nessuno e se c’era il bisogno di consolare qualcuno, era disponibile a farlo..si! era proprio simpatico quel Gigi..

e fu così che tutti i bambini del paese nominarono il bambino Gigi loro capo..a volte lo coinvolgevano é vero..ma sempre considerandolo con rispetto..dovete sapere che i bambini quando sbagliano sentono il bisogno di coinvolgere qualcuno..a volte coinvolgono il papà..a volte il capo dei bambini..e poi si sentono meglio..é da bambini comportarsi in questo modo..

e dovete sapere che nel paese vissero tutti contenti..poichè nessun bambino era da quel giorno lasciato solo nella sua diversità..in quanto dice il proverbio: “se avere errorie l’errore é una difficoltà comune a chi é ritenuto migliore di noi…. mezzo gaudio per tutti!”..

Morale:

Va bene rispondere: “anch’io!” …quando vediamo un bambino piangere..

Ma quando il nostro errore è un errore differente da quello commesso dal bambino che piange…é forse mentire se gli diciamo anch’io? No! non è mentire, poiché l’errore giusto non esiste, quindi rispondendo “anch’io!” a chi piange, ammettiamo solo di avere qualche errore anche noi, significa che molti bambini che vivono sul pianeta Terra hanno errori, e quindi è giusto rispondere anch’io ad un bambino che piange.. poiché se abbiamo rispettato il Volersi Santo del Signore, siamo capiti nelle nostre buone intenzioni, di fare solidarietà, dicendo “anch’io” ad un bambino che sta piangendo per consolarlo..

fine

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autore: Egidio Zippone

Milano, Febbraio 2022

giudizio: originale

voto: (da 5 a 10): 9

 

 

FAVOLE DI EGIDIO: IL QUADERNO FATATO

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(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO..

IL QUADERNO FATATO..

INTRODUZIONE: cosa succederebbe se tutto quello che scriviamo sul diario, si mettesse a capitare per davvero…

INIZIO

Favola: Il quaderno fatato

Vi voglio raccontare, cosa è capitato, in un paese della provincia di Bergamo, voi direte tanto é una favola, può capitare di tutto, infatti è così, questa storia comincia in un giorno che per il protagonista è un brutto giorno, dovete sapere:

che per il ragazzo di nome Edoardo il giorno in cui tutto incomincia é un giorno importante, egli infatti ha da poco ricevuto un brutto  voto a scuola all’esame di lettere e la commissione esaminatrice ha deciso che sarà bocciato a fine anno, la commissione esaminatrice del liceo artistico dove Edoardo è iscritto, è molto severa.

Il tema di italiano del ragazzo e le sue risposte alle domande sulle opere di scrittori contemporanei risultano a giudizio degli insegnanti e della commissione di esame poco pertinenti, poco veritiere e non attendibili..infantili..

Edoardo torna a casa triste e per la vergogna di avere avuto un brutto voto, vorrebbe scappare di casa..ma poi non lo fa e si limita al solo piangere sul suo cuscino sdraiandosi sul letto della sua cameretta.

Mentre Edoardo piange nel letto, durante la notte, in quella stanza, Edoardo si lamenta che non è bravo nello scrivere..accade in quel momento una cosa fantastica.

Appare nella stanza lo spirito della zia Adele, che abita molto lontano, ella appare come uno spirito di una donna vestita stranamente, appare nel buio, la zia gli sorride come una fata tutta vestita di abiti color verde chiaro…il colore della natura..

La zia Adele dice al ragazzo con tono premuroso: “ non piangere Edoardo..ho per te un bel regalo, te lo meriti.. perchè sò che ti sei impegnato nello studio ”

“Ti regalo questo quaderno magico..sappi che ogni cosa che scriverai in questo quaderno capiterà di certo e sarà attuale..ma attento non devi dirlo a nessuno è un segreto!”

Il ragazzo sorpreso del regalo, smette di piangere e ringrazia la zia-fata per la sua generosità.. felice del regalo si addormenta tutto consolato.

Il giorno seguente

Il mattino dopo Edoardo crede però di aver sognato..ma vedendo il quaderno sulla scrivania bello e pronto…ci pensa e decide di farne un suo diario..”sarà vero?..tutto quel che scriverò capiterà?..sarà vero? ..ci crederò quando lo vedrò!

Così ricordandosi di quel che gli ha detto la dolce zia..lo apre e con una penna qualsiasi presa da un cassetto si mette a scrivere, il ragazzo scrive sul quaderno per cominciare che:

”io Edoardo posso ritornare nel mio passato al tempo dell’esame che ho sbagliato e rifacendo il mio esame otterrò questa volta un buon giudizio con lode dalla commissione esaminatrice..e sarò quindi promosso al nuovo anno!”…il ragazzo scrive questo nel quaderno datogli dalla zia-fata e poi lo richiude aspettando che la magia si avveri.

Una nube di vapore azzurro-verde appare nella stanza all’improvviso e una musica celestiale lo calma e lo fa addormentare Edoardo si addormenta.

Ora come per magia..Edoardo si ritrova al momento dell’esame, è seduto nella sua classe e questa volte si accorge che tutto è più facile…ciò che dice agli insegnanti è ritenuto giusto e molto vero e infatti risponde a tutte le domande degli insegnanti nel modo esatto e sapiente..l’insegnate ritiene che lo studente sia molto preparato…alla fine con sua gioia ad Edoardo dicono che lo promuoveranno..con i complimenti della commissione scolastica…che in tutta onestà ora ritiene Edoardo idoneo a completare gli esami e gli insegnanti promettono che a fine anno sarà promosso.

Edoardo torma a casa dai genitori..e tutti gli fanno complimenti..che felicità in famiglia finalmente.

Il ragazzo si sveglia dal sogno é felice e vuole sapere se è tutto vero e corre all’istituto..

giunto nel cortile della scuola… vede i risultati sulla bacheca della scuola..”evviva! sarò promosso…ho dei bei voti….i risultati confermano il mio sogno avuto!”

“Caspita! funziona davvero!” dice gioendo tra se e se il ragazzo..tenendo in mano il quaderno magico: ” la zia aveva ragione!.”

Il ragazzo e le magie del quaderno

Passano i giorni ed Edoardo guarda il suo quaderno dapprima con curiosità poi con avidità e quindi il desiderio di vivere magie infinite lo possiede.

Il ragazzo comincia così a pensare cosa scrivere sul diario…apre il quaderno magico…pensa e ripensa, queste sono le idee che ha avuto il ragazzo:

Alcune idee buone del ragazzo scritte sul quaderno:

1)scrive che i genitori gli regalino una bella motocicletta

2)scrive che la più bella ragazza della scuola, di nome Loredana, gli darà un bacio sulla bocca

3)scrive che appare un amico vestito da indiano, nella sua stanza e come un amico segreto che appare e scompare al suo comando ..gioca con lui agli indiani ed ai cowboy..gioca con lui finchè vuole…”si! ma vinco sempre io!”

4)scrive che: appare nella stanza il suo amico Lino che porta con se i suoi soldatini ed i modellini dei carro armati e si gioca insieme..

5)scrive che: tutte le torte e i dolci della pasticceria del paese..appaiano in camera sua ..no! non tutte, solo quelle al cioccolato e che lui se le può mangiare senza problemi..

Egli scrive tutte queste cose e aspetta..magia dopo magia..puntualmente tutte queste cose si avverano…la zia ha detto la verità!” ..”che bello il quaderno è magico davvero!” afferma Edoardo.

Edoardo è felice si sente aiutato da un potere bellissimo..ma deve restare un segreto come ha detto la zia…ma come fare…Edoardo è giovane..e come tutti i ragazzi è impulsivo non c’è la fa a tenere un segreto così importante per molto tempo, ha bisogno di confidarsi.. non c’è la fa a rimanere zitto…e si dimentica del consiglio della zia-fata..decide quindi che è giusto che lui debba dividere con altri questo bel segreto..”chissà quanti nuovi amici mi farò..diventerò famoso tra i ragazzi della città!”.

Giorni dopo decide di invitare uno dei suoi amici, di nome Angelo, nella sua cameretta ed Edoardo decide di raccontargli le magia del quaderno in suo possesso.. “Si! glielo posso dire, lui è un mio amico.. manterrà il segreto!” pensa Edoardo.

Angelo sente il racconto..ma a differenza di quel che pensava Edoardo si stupisce …”ma che dici! Hai un quaderno magico?”..che strano modo di reagire alla notizia, Angelo anzichè un vero amico si rivela un diffidente incredulo e crede che Edoardo sia impazzito all’improvviso.

“Ma che sei matto non esistono queste cose!”….gli dice Angelo in modo serio e aggiunge “mi credi un credulone? tu mi prendi in giro!” i due bisticciano dandosi del bugiardo e dell’incredulo..

Ma Edoardo ha una idea..”aspetta Angelo vedi ora scrivo sul quaderno…c’è da aspettare vedrai che la magia si compirà!” e comincia a scrivere nel quaderno-diario:.

“il mio nemico dichiarato, un brutto antipatico che abita vicino a  casa, ha un imprevisto e trova una ruota sgonfia e bucata della sua auto, capiterà tra 5 minuti!”..

I due ragazzi si avvicinano alla finestra e guardano fuori giù nella strada e che vedono?..nella strada sottostante..cosa accade? all’improvviso un uomo si lamenta ed urla che ha forato la ruota della sua auto, Edoardo riconosce l’auto del vicino..il gommista gli chiede i soldi per riparare la gomma…al vicino antipatico non gli resta che far riparare il danno..

“Ma no! è impossibile!” dice Angelo ”è una coincidenza… è impossibile ..forse è capitato per caso!”

“No! Ti dico che è la magia di questo quaderno!” risponde Edoardo tutto vanitoso della sua magia..

Edoardo gli dimostra nuovamente il potere che ha il quaderno magico infatti predice ancora, ci vuole qualcosa di veramente strano…. proprio di strano e quindi scrive che:

“il bidello della scuola di nome Armando, che è un rompiscatole proprio per davvero, si denuderà e rincorrerà una professoressa per baciarla. Ci riuscirà e darà a lei un bacio sotto gli occhi del direttore della scuola, che per questo chiamerà la polizia e lo licenzierà..questo capiterà domani!”

Il giorno dopo infatti..i due amici sono davanti alla scuola e vedono il preside dire ad un poliziotto in divisa “ portatelo via è licenziato….il bidello è licenziato!..”….“Che ha combinato Armando?” chiedono i due amici a qualcuno presente…“Non si sa come mai, il bidello è entrato nella classe dove c’erano tutti gli insegnanti, si è messo completamente a nudo ed ha baciato la nostra professoressa…noi ci siamo messi a tutti a ridere..quindi Armando è stato subito licenziato dal preside..”

“AAh! Abbiamo capito!” i due ragazzi si allontanano parlando a bassa voce…”vedi Angelo è stata la magia del quaderno credimi è come ti dicevo” dice Edoardo all’amico.

Angelo ora ci crede al suo amico..ma stranamente è spaventato..reagisce alla rivelazione certa in modo imprevisto…infatti corre subito nei corridoi della scuola e racconta ai ragazzi che incontra quel che sa, i quali sono tutti dapprima increduli come era lui, ma poi vedendo deciso e pensando sincero Angelo, i compagni di classe diventano all’improvviso paurosi di quello che potrebbe capitare.

I poteri di Edoardo sono immensi ..cosa potrebbe inventare quel ragazzo con quei poteri magici….”tremiamo solo al pensarci” dissero i ragazzi della scuola, ora i ragazzi hanno tutti paura di lui e di quello che potrebbe combinare… “Edoardo è pericoloso!” si dicono tutti.

I ragazzi corrono tutti per il corridoi in preda al panico..avvisando tutti quelli che incontravano..

”scappiamo Edoardo è amico di un mago malvagio!”…e urlano parole cattive a Edoardo  dicendo: “vattene via subito!..sei uno ragazzo malvagio..hai fatto licenziare un poveraccio e danneggiato l’auto ad un altro…sei un ragazzo dispettoso!…vattene subito!” dice Angelo quando lo incontra..negandogli l’amicizia..

“Edoardo è creduto un ragazzo cattivo dai grandi poteri…é pericoloso per questo averci a che fare ..e tutti lo evitano voltandogli le spalle!”… “i ragazzi non lo vogliono più come amico!”….commentano gli insegnanti, avendo capito il problema che sta vivendo la loro classe.

“Ma che avete?’” dice Edoardo “volevo solo dimostrare che esiste la magia, non dovete avere paura di me!” dice lo sciagurato….. ma è troppo tardi, non c’è niente da fare..il panico ormai ha preso tutti i ragazzi della scuola.

“Edoardo trova divertente fare cattiverie! .. Edoardo è amico di maghi dispettosi!” dicono tutti a scuola, ed Edoardo di conseguenza sentendo dire di lui queste parole così gravi, si arrabbia molto in quanto non lo capiscono come vorrebbe…e si allontana deluso da tutti..

Senza volerlo, ora come per magia, la parte cattiva di se stesso influenza Edoardo veramente, ed il ragazzo torna a casa subito, corre nella sua camera e comincia scrivere sul quaderno cose malvagie.

Alcune idee malvagie del ragazzo scritte sul quaderno

1)scrive che: devono capitare piccole disavventure agli ex amici antipatici

2)scrive che: tutti devono picchiare con la testa sullo sportello della loro cucina

3)scrive che: tutti devono inciampare nei lacci delle loro scarpe

4)scrive che: tutti devono perdere le chiavi di casa..

Edoardo ormai ha in antipatia tutti..anche chi non c’entra..é molto arrabbiato e quando si agisce impulsivamente e si è in preda al rancore si desidera di far capitare ingiustizie.

5)scrive che: deve apparire nelle tasche del cappotto della professoressa dove ella mette le mani, una rana verde tutta umida al tatto e la prof si deve disgustare..e si vedrà un topo…no! si vedranno due topi correre sul pavimento..così urlano tutti..

6)scrive che: devono capitare cose sempre più dispettose..deve capitare che a tutti in paese capiti quello di cui tutti hanno più paura…

Edoardo ormai sta esagerando..é diventato molto cattivo..non ha più rispetto per nessuno

Il giorno dopo Edoardo passeggia per il paese..e puntualmente vede capitare di tutto quello che ha scritto…incidenti, scherzi, dispetti, litigi, di tutto capita nel piccolo paese..capitano cioè tutto quello che è stato scritto su quel magico quaderno da lui…pensate capita perfino un temporale spaventoso…si! un tifone…che divelte e fa crollare i tetti delle case..

Finchè un giorno dopo la ennesima malefatta voluta da Edoardo..capita una cosa strana:

trovandosi nella sua stanza dopo essere stato tutto il tempo da solo, diversamente dal solito, Edoardo apre il quaderno come sempre e vede però che nella pagina appaiono scritte spontanee a lui contrarie e lui non può impedirlo…é proprio così nel quaderno cominciano ad apparire parole e scritte contrarie a suoi interessi, appaiono da sole come per volere di una magia nemica..

“le scrive queste frasi lo stesso quaderno da solo… allora!” esclama Edoardo contrariato.

Nel quaderno appaiono infatti parole di rimprovero..esse dicono che lui Edoardo è diventato cattivo e maleducato, ed è diventato un brutto ragazzo senza scrupoli…il quaderno magico lo rimprovera…e appare scritto che: “il quaderno magico vuole che tu Edoardo ti trasformi in uno gnomo brutto come un troll.. tutto verde..diventerai basso con il naso lungo e le orecchie a punta..adesso!.

“Noooo!” Urla Edoardo nel leggere..ma è troppo tardi..la magia del quaderno è spietata e si compie immediatamente.

Ed infatti il ragazzo nella sua camera si trasforma dopo averlo letto quelle parole in un troll-gnomo verde… che saltella per la stanza..dicendo: “Come sono brutto..Come sono brutto!”

Edoardo si sente così brutto infatti che ha paura che qualcuno lo veda..e dice davanti allo specchio: “Se mi vede la mi amica Loredana che figura..non mi vorrà più!”.

Passano i minuti seppur spaventato il ragazzo ha però una idea.

Decide di risolvere così la questione: ” risolverò il problema scrivendo sul quaderno anch’io!” e dice:

“A noi due quaderno!”.

Apre il quaderno magico e comincia a scrivere in una pagina che: “io non voglio più essere un troll-gnomo” ma all’improvviso stranamente il quaderno gli risponde per iscritto “se prometti che farai il bravo non sarai più un piccolo troll!”…

“Fare il bravo? Pensa Edoardo..si lo farò..ma ho una nuova idea!”

Con un attimo di furbizia e piagnucolando un pò,  vedendosi trasformato in un troll per giunta gnomo..il ragazzo prende la penna e scrive subito in una pagina :”tra poco entrerà la mamma in questa stanza e mi darà un bacio..e io ritornerò un bel ragazzo come prima e farò il bravo!”..questa volta fortunatamente il quaderno non contesta.. e infatti nella stessa pagina appare successivamente  la scritta “va bene, sarà così… ma hai promesso… che farai il bravo ricordalo!” rispondeva il quaderno con una nuova scritta.

Infatti in quel momento entra nella cameretta la madre di Edoardo e lo vede in simili sembianze e dice inorridita..”ma tu sei un brutto gnomo verde, dove mio figlio, che gli hai fatto a mio figlio…dove è mio figlio?”…e lo gnomo con voce strana dice:” sono io Edoardo mamma devi darmi un bacio!”..dice il troll-gnomo..muovendo la bocca verso l’alto..

“No! mio figlio è buono e bello e tu non lo sei..sei un brutto gnomo…tu mio figlio impossibile!”dice la mamma mettendosi le mani sulla testa “mamma dammi un bacio ti prego dai! dammi un bacio te lo dimostro dopo che sono tuo figlio…non vedi nella stanza… ci sono solo io!” diceva lo gnomo disperatamente..

Una consapevolezza misteriosa prende a quel punto la mamma di Edoardo e obbedendo alla influenza magica del quaderno, la mamma decide di dare un bacio ugualmente…in fondo è quella la stanza del figlio…quindi deve essere lui il figlio, questo gnomo forse é mio figlio…pensa la mamma baciandolo e si fa coraggio e Smack! lo bacia..

Ed all’improvviso! Una nube azzurra avvolge il brutto gnomo ed al suo posto poco dopo di essa scompare lo gnomo e appare Edoardo tutto piangente..ma un pò contento…”grazie mamma!” dice il ragazzo.

Sconcertata e spaventata..la mamma in quanto non sa niente del quaderno magico chiede..”tu mi devi spiegare cosa sta succedendo qui dentro..no! non lo voglio sapere…impazzisco!” dice la madre aprendo la porta e scappando via per le scale”.

Edoardo non ha tempo per preoccuparsi di lei e subito corre alla scrivania e scrive rapidamente sul quaderno..”voglio che la mamma dimentichi quel che è successo..io sono tornato umano e nessuno riuscirà più farmi cambiare aspetto!”, e continua “voglio inoltre che quello che chiunque scriverà su questo quaderno d’ora in avanti non si avvererà più”..ed Edoardo scrive ancora:” voglio anche che tutto in paese torni come prima…..però voglio che l’esame di italiano che mi è andato bene resti..questo si! la promozione a fine anno mi resta eccome!” e scrive ancora: ”voglio infine che questo quaderno sparisca al più presto da questa stanza per comparire in un posto il più lontano possibile da qui!” ed Edoardo chiude il quaderno con un gesto rapido.

Pochi momenti di attesa ed accade proprio questo e cosi, all’improvviso il quaderno si alzò nell’aria è sparisce in una nube rosa..il ragazzo lo vede frantumarsi in più parti che poi sparire tutte insieme..nella nube..e poi tutto nella stanza torna tranquillo…come se niente è accaduto.

Edoardo esce dalla stanza e corre subito in paese..e nota che tutto é tornato come prima..come se nulla di strano é capitato.

Vede la data sul calendario, é il 30 Giugno, l’anno scolastico è terminato.

Si dirige verso la sua scuola, e controlla davanti al suo istituto i tabulati…se il suo nome è tra i promossi ..e dice: “oh! che gioia!..la commissione degli insegnanti ha promosso anche me…bene!”

Una voce gli dice ad un tratto: ”che vuoi ragazzo la scuola a questa ora è chiusa!”..è il bidello che con una scopa in mano….lo guarda sospettoso.

Aaah! è lei Armando il bidello….lavora ancora qui?..gli chiede il ragazzo

“Che hai ragazzo! certo che lavoro ancora qui a parte qualche litigio con il direttore qui lavoro e resterò fino alla pensione…e nessuno mi manderà via!” rispose determinato il bidello.

“Ooh! che felicità” dice Edoardo..”tutto è tornato come prima!”

Guarda lontano nel cortile e vede i suoi amici più in là giocare a pallone.. e va da loro…saluta Angelo e gli altri ..e comincia a giocare con loro una partita di calcio..”che gioia..che felicità” dice Edoardo nessuno si ricorda più di niente..è veramente tornato tutto come prima!”…ed Edoardo promette a se stesso di non utilizzare più cose magiche da ora in poi..

Chissà forse, spostandosi nel tempo, e viaggiando magicamente nell’universo e nel multi universo, e possibile fare capitare tutte queste magie che sono capitate ad Edoardo…

Morale:

dice il saggio: “chi troppo vuole nulla stringe”..ma non sempre ciò è vero..poichè dovete sapere che qualcosa voluto in modo insistente a volte capita.

Il giusto proverbio dovrebbe quindi affermare: “chi troppo vuole qualcosa ottiene”.

Fine

autore: Egidio Zippone

(Milano, Novembre 2007)

giudizio: buono, avventuroso

voto: (da 5 a 10): 9

FAVOLE DI EGIDIO: L’EREMITA, GLI ANIMALI E L’ALBERO

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(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO (PER MAMME E BAMBINI)

INTRODUZIONE: un albero dai frutti magici, deve essere tutelato dai ladri di frutti, ma un eremita non può farlo poiché ha bisogno del suo tempo per pregare, ma non tutti gli esseri sono adatti a questa tutela..

INIZIO

Favola: l’Eremita , gli animali e l’albero

Ambientazione luogo della favola…..nel mondo delle favole in Asia, in un altipiano asiatico,

Esisteva una volta, nella lontana Asia, di preciso nella terra di chissà dove, un eremita animista di nome Lin-Chan.

Egli era padrone di un albero i cui frutti mangiandoli davano i benefici del saper comprendere la disobbedienza e l’obbedienza, essi erano molto importanti..con tale comprensione si poteva dare consigli per vincere le frustrazioni causate dai problemi della vita.

l’eremita era padrone dell’albero dai magici frutti…ma aveva un timore..temeva che altri si nutrissero di quei frutti rubandoli e facendone un uso errato….in quanto i benefici del far giustizia e del far ingiustizia considerati insieme, erano pericolosi per chi aveva tendenza ad esagerare.

Un giorno infatti l’eremita passeggiando per il suo giardino vide che sull’albero c’era un uomo che si chiamava Kentoci (l’ingratitudine)..che gli stava rubando i frutti del pluralismo…si arrabbiò molto ed in preda al rancore lo cacciò via..

Di conseguenza disse: “bisogna difendere l’albero …ma io non posso star qui a far da guardia all’albero tutto il giorno e la notte..devo pregare le Forze del Bene, molte volte al giorno come fanno tutti gli eremita per portare fortuna alla Natura..quindi non mi posso allontanare.”

Lin-Chan decise di dare questo compito a qualcun altro….ma forse decise con troppa premura…decise di chiedere aiuto al panda nano Trifù (la pazienza) che era suo amico devoto.

In cambio del suo servizio ..(dovete sapere che una volta i panda erano piccoli di statura e molto smemorati) l’eremita Lin-Chan gli promise che gli avrebbe donato il miracolo di dargli una buona memoria e un corpo più grande, “così potrai competere nella forza e nell’intelligenza con gli altri animali della Terra”.

Il panda accettò l’incarico..e per tutta la notte ed il giorno Trifù “il panda nano” camminò in torno all’albero per ore e ore…di giorno e di notte..avanti e indietro intorno all’albero, finchè nel pieno della notte putroppo stanco si addormentò..li vicino all’albero…

Nel proseguimento della notte arrivò Kentoci l’uomo, che vedendo il piccolo panda addormentato..rubò tranquillamente parte dei frutti dall’albero..e se ne andò indisturbato…per vendere i frutti magici al mercato del villaggio.

Al mattino si scoprì il furto… ed il panda fu rattristato….”che stupido sono proprio un incapace..dovevo chiedere aiuto a qualcuno anch’io, non c’è la faccio da solo a fare la guardia all’albero!” disse Trifù.

Il panda decise di chiedere aiuto all’amica capra chiamata Semù (la fertilità) e gli disse:”fai la guardia tu Semù..se vedi qualcuno che ruba svegliami che corro ad acchiappare il ladro”….gli disse così…ma la capra di far la guardia durante il giorno va bene…ma durante la notte..con tutto quel buio..i gufi…i pipistrelli..i ruggiti lontani degli animali feroci e per la paura tanta che aveva nella testa….per non provare piu’ paura terrorizzata come era…si mise un sacchetto di stoffa sulla testa, per i molti pericoli che avvertiva in torno a lei, in quanto era molto paurosa…

Durante la notte arrivò Kentoci l’uomo..che vedendo la capra con il sacchetto di stoffa sulla testa, e quindi pensandola innocua, decise di rubare ancora i frutti dell’albero, si comportò così e se ne andò indisturbato.

Al mattino si scoprì il furto e il panda disse “che stupido che imbecille che sono, ho chiesto aiuto a quello sbagliato..è colpa mia..dovevo chiedere aiuto ad un altro!”

Allora il panda dovendo assolvere il compito..chiese aiuto all’orso ..”fai tu la guardia orso Mangù (la forza)… appena arriva il ladro chiamami!”…l’orso accettò l’incarico..

Di giorno far la guardia va bene..ma la notte : ”però che sonno!” diceva l’orso …gli prese un sonno infatti… poiché si annoiava a stare da solo giocherellone come era..e si addormentò anche lui… li vicino all’albero..

Durante la notte arrivò Kentoci l’uomo, che vedendo l’orso addormentato..decise di rubare anche questa volta i frutti dell’albero, si comportò così e se ne andò indisturbato.

Passarono i giorni e finalmente l’eremita Lin-Chan andò sotto l’albero per controllare se tutto andava bene e vide che i frutti erano molto diminuiti nella quantità rispetto a quanto ricordava… si irritò molto e rimproverò così duramente il panda..”Sei proprio un buono a niente Trifù, non dovevo fidarmi di te!” gli disse….

“Come fare?” pensò l’eremita….così decise di chiedere aiuto ad un altro..”Chiederò aiuto alla grù di nome Manù (la furbizia)..sarà lei a far la guardia all’albero!”..in cambio dell’aiuto l’eremita gli avrebbe fatto dono con il miracolo di diventare simpatica e di diventare allegra (le grù una volta erano tristi e antipatiche)…con tali doni sarebbe diventata diversamente e si sarebbe fatta più amici.

La grù accettò l’incarico e si mise subito al lavoro…comprese subito dalle tracce sul terreno, che il ladro era un uomo ..e sapendo che era difficile vincerlo..decise di andare nella giungla per chiedere aiuto alla tigre Zemira (la cattiveria)…promettendogli…”Ti darò da mangiare carne umana di cui tu.. tigre… sei molto ghiotta, ti potrai nutrire mangiandoti un uomo, sarà così se tu tigre sarai capace di acchiapparlo!”… “e dove lo trovo un uomo indifeso?” rispose la tigre…”io che sono una grù, sò dove l’uomo si reca tutte le notti a rubare..devi solo aspettare e nasconderti!”.

Durante la notte l’uomo Kentoci si avvicinò all’albero per rubare e vedendo la grù, ormai stanca, che dormiva li vicino…decise di salire sull’albero dove però incontrò per sua disdetta la tigre che se lo mangiò subito in un boccone..gnam gnam!

Il mese dopo l’eremita animista tornò a vedere cosa succedeva al suo albero..e scopri che tutti i frutti c’erano ancora..e fu molto contento di questo.

Come promesso dall’eremita, subito premiò con un suo miracolo la grù Manù, che diventò all’improvviso allegra e simpatica.

La grù era felice ma si accorse che qualcuno non lo era e per consolarlo disse..”Ora che sono stata resa allegra e per fare la simpatica ti prego oh! eremita, di una cosa ti prego…premia anche il panda Trifù che si è molto impegnato nel suo lavoro e che sta ora piangendo per la sfortuna vissuta”…

Era vero il panda stava piangendo ed l’eremita vedendo il panda piangente, diventò commosso dalle sue lacrime ..ma intuendo che chi era stato migliore, la grù, lo permetteva e non si sentiva offesa da questo, decise di donare un miracolo anche a lui, nonostante non lo meritasse …e lo rese più forte, più grande e con una buona memoria ..

Le paure dell’eremita erano finite, l’albero magico era al sicuro, poiché il ladro era sparito, e tutti poterono continuare a vivere felici e contenti.

Dovete sapere che solo l’eremita si nutriva dei frutti dell’albero, essi erano frutti magici.. l’albero aveva tanti nomi ed era anche chiamato “l’albero del far giustizia e del permettere l’ingiustizia”…questa incoerenza era possibile averla mangiando solo i suoi frutti….tale potere permise all’eremita di premiare senza problemi anche chi non meritava (il panda)..comprendendo ugualmente chi invece meritava il premio (la grù)..

A causa del potere dei frutti magici….Lin-Chan non si sentiva in contraddizione nell’aver deciso in questo modo….

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Morale: Per chi potrebbe piacere il simbolismo di questa favola, un breve riassunto:

In quel tempo, dove fallì la “pazienza”, a causa “dell’ingratitudine” dell’uomo, la “furbizia” delle Forze del Bene, invece ne uscì vittoriosa…ed il destino dell’umanità fu migliorato…

Nonostante Lin-Chan era un buon eremita, e probabilmente perchè gli era permesso di nutrirsi dei frutti del far giustizia e del permettere l’ingiustizia, egli potè compiacersi ugualmente di aver commesso ingiusta bontà, permettendo un premio anche a chi non lo meritava….gli fu possibile così di agire a fin di bene perdonando…evitando la sofferenza eterna di qualcuno a causa della pietà che provava per lui..

Non ci resta quindi che essere noi stessi, affidandoci alla più esperta saggezza di chi è un buono nel giudicare….

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Per i più piccoli:

Sappiate cari amici, che a causa dei miracoli di Lin-Chan, da quel giorno tutte le grù sono allegre e simpatiche e i panda sono più grandi (panda gigante) e hanno una buona memoria..

e si dice che se perdoni un panda per la sua vita disordinata, esso ti sarà grato per tutta la vita…poiché non può dimenticare il tuo perdono a causa della buona memoria che ha.

fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano Novembre 2007)

Gìudizio: interessante, divertente

voto (da 5 a 10): 9

I

 

 

FAVOLA DI EGIDIO: I TRE MAIALINI SOLERTI

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(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO (PER MAMME E BAMBINI)

I TRE MAIALINI SOLERTI

INTRODUZIONE: le buone intenzioni sono giuste ed importanti, ma interpretarle con solerzia a volte ci causano brutti scherzi, soprattutto se la nostra vera natura è quella di un maialino…ma…

INIZIO

Favola: i tre maialini solerti

Per rilassarvi un po’ e per farvi dimenticare i vecchi problemi di cui la nostra vita a volte é disturbata.

Vi voglio raccontare una favola ambientata in una fattoria della Emilia Romagna in Italia.

C’era una volta nel mondo delle favole, un cortile, in questo cortile era organizzata una fattoria con un fienile,c’era un carretto poco più in là una stalla con le mucche e nell’interno del cortile vivevano anche liberi e giocosi tre maialini piccoli e grassottelli.

Essi erano custoditi da una coppia di allevatori entrambi contenti della loro casa che con una veranda dava proprio sull’ ampio cortile…e dovete sapere che nelle favole gli animali soprattutto quelli da cortile hanno le stesse esigenze delle persone..parlano e sono anche intelligenti come loro.

L’allevatore che custodiva la fattoria non era sempre contento del comportamento dei suoi  tre maialini, perché trovava il suo cortile sempre in disordine a causa del fango sparso, delle briciole delle ghiande e della distruzione dei vasi dei fiori e del giardinetto pieno di fiori del cortile…un giorno si stancò talmente che rimproverò i tre maialini e disse loro:

“Sentite maialini sono veramente stufo di riordinare il mio cortile ogni volta….il mio cortile non è un porcile…bensì è un locale all’aperto di una fattoria…quindi deve restare ordinato!”

“Sapete cari maialini che è ora che facciate un fioretto, consigliato da una buona intenzione e mi dovete promettere di essere più ordinati da ora in poi!” aggiunse con fare deciso a quei tre il padrone..

I tre maialini intimoriti dal vocione del fattore e temendo di essere cacciati dalla fattoria presero le seguenti decisioni:

Il primo maialino di nome Piggy che era un maialino tutto rosa con sul di dietro una codina tutta attorcigliata a forma di cavatappi, decise che avrebbe promesso di non rotolarsi più, dopo che ha smesso di piovere, nelle pozzanghere di fango del cortile per non spargere il fango qua e là, e per dimostrare quanto era sincero si costruì un recinto per se stesso, un recinto fatto di foglie verdi, ma tante tutte insieme, e si mise subito dentro di esso e disse: “adesso che sono qui dentro non ne uscirò più, in questo modo il cortile resterà in ordine e il buon contadino sarà più contento di me!”.

Il secondo maialino di nome Scrofy che era una maialina rosa con delle macchie nere e  con sul sederino una codina rosa tutta attorcigliata come un nodo disse:

“io prometto che non mangerò più le ghiande, così non farò più le briciole e così esse non sporcheranno lo spiazzo del cortile e come buon esempio voglio costruire un recinto in un angolo di esso costituito da rami intrecciati di legno e disse: “ adesso entrerò li dentro e non ne uscirò più, così il cortile resterà in ordine e il buon contadino sarà più contento di me.”

Il terzo maialino di nome Gilly vedendo gli altri due così solerti, decise anche lui così e fu ancor più solerte di loro, egli era un maialino tutto peloso e marrone come un cinghiale e sul di dietro una codina corta a forma di fiocco e disse “invece io prometto che non distruggerò più il giardinetto con i vasi di fiori che c’è nel cortile e per dimostrare la mia sincerità mi costruisco un recinto alto, fatto di cemento molto resistente e non uscirò più da lì, così il cortile resterà in ordine e il buon contadino sarà più contento di me!”

Fu così che i tre maialini dimostrando molta solertia nel buon comportamento, da quel giorno restarono tutti e tre nei loro recinti pieni di buone intenzioni più o meno sincere per giorni e giorni…..ma cosa accadde?

Passarono molti giorni ed iI contadino pensando al suo cortile, notò che nel cortile con suo stupore tutto era finalmente in ordine e affermò “che bello il cortile ora è più in ordine, ma un po’ mi dispiace nel vedere che i tre maialini giocherelloni non ci sono più, mi sono reso conto che essi con la loro allegria mi distraevano dalla monotonia di tutti i giorni.”

Gli rispose allora la moglie rivolgendosi al buon contadino suo marito “chissà come soffrono quei tre a stare chiusi in quei recinti, essi sembrano dei piccoli prigionieri..non dovevi rimproverarli con severità…. si saranno offesi..per obbligarsi ed essere diventati così solerti a questa obbedienza …ora tutto il cortile è diventato più serio è vero… ma sembra molto triste e sempre uguale!”

E la moglie continuò “Devi sapere caro marito che a tutti i maialini piace giocare spensierati in quanto sono fatti così, loro vanno matti per giocare all’aria aperta ad esempio nei cortili, divertendosi a rincorrersi ed a creare cianfrusaglie tutto intorno ..è questa la loro natura sono maialini infatti… non ti pare?..ma adesso purtroppo non possono più farlo.”

Era vero il cortile era più ordinato ora…ma era effettivamente meno allegro, quei tre maialini con la loro presenza rendevano il cortile più gioioso e con il loro giocare burlesco divertivano i padroni che stavano a guardarli, erano quei maialini come i personaggi dei cartoni animati, distraevano dalla solitudine della vecchiaia i due contadini a causa degli imprevisti che capitavano di continuo a causa loro..

Dalla veranda pensando e guardando il suo cortile, il contadino capì queste cose e decise di cambiare idea…avrebbe liberato i maialini…avrebbe comandato più permissività, per motivi di allegria, “ma si che fa! se il cortile subisce qualche disordinato maialino!.”

Anche i maialini nei loro recinti capirono che avevano preteso troppo dalla loro natura ribelle..

i maialini cominciarono a disobbedire alle loro precedenti intenzioni, giudicandole poco appropriate e poco moderne e per tornare a essere più felici, essi decisero di rompere la loro promessa, essi intuirono ascoltando ciò che dicevano all’esterno il buon contadino e sua moglie, intuirono che i padroni avevano cambiato idea riguardo al cortile e non la pensavano più in modo severo come prima, e provarono contentezza nel saperlo.

Fu così che:

Piggy si mise a correre contro le pareti del recinto e ruppe facilmente il recinto in quanto era  fatto di foglie  e tornò libero finalmente e potè quindi apprezzare la li bertà ed uno spazio più ampio.

Scrofy invece ebbe qualche problema in più…ma con un furbo salto puntando contro l’angolo del recinto, distrusse con una testata la sua prigione fatta di rami di legno e tornò anche lui a respirare ed a correre libero per il cortile.

Il povero Gilly invece quando la natura lo chiamò al suo vero istinto, avendo inutito dal fragore al di fuori del suo recinto, che gli altri due avevano infranto la loro promessa, da buon maialino volle infrangerla anche lui e sbattè inutilmente più volte la testa contro le pareti del suo recinto fatte di cemento, ma purtroppo nulla potè, il recinto che si era costruito da lui, era troppo resistente a qualsiasi iniziativa di romperlo e quindi Gilly rimase suo malgrado prigioniero della sua buona intenzione…ed allora massaggiandosi la testa dolorante disse a se stesso: “ma si! che fa! …forse il proprietario del cortile non è vero che ha cambiato idea, meglio così non vorrei causare problemi al padrone e decido quindi di restare ancora chiuso nel recinto, che in fondo non si sta male…e fu così che si dichiarò ugualmente contento e il suo sgomento passò…il buon contadino non potè fare altro che versargli da mangiare da una finestrella e si assicurava così ogni tanto che Gilly stesse bene …

Il contadino potè rallegrarsi nel veder almeno due dei tre maialini correre liberi nel cortile come prima, ma quando tentò di liberare il terzo maialino, non potè far niente per lui, non riusciva infatti con il suo piccone a far crollare quelle robuste mura del recinto di cemento …e fu così che solo Gilly, il maialino marrone, visse rassegnato prigioniero delle sue buone antiquate intenzioni, ormai superate da nuove interpretazioni educative più moderne.

Gilly contrariamente alla sua natura allegra di maialino visse sempre nel suo recinto fatto di cemento, dicendo però a chi gli chiedeva come stava, che stava bene così.. chissà forse era vero che stava bene lo stesso..oppure Gilly mentiva per non farsi compatire…questo non lo sapremo mai.

La vita nella fattoria del contadino continuò come sempre varia e spensierata…e il sacrificio di Gilly restò come monito per tutti e questo fu l’insegnamento..”siccome siamo tutti un po’ maialini é meglio che non prendiamo troppo la vita sul serio, diventando solerti esageratamente, eviteremo in questo modo di fare un grave torto a noi stessi!”

Morale:

i tre recinti rappresentano la volontà di tre differenti buone intenzioni.

Nel caso invece che i tre maialini rappresentano tre vivaci ragazzini, qualcosa cambia, un consiglio ai genitori allora, se siete indecisi su come educare i figli, chiedete un parere ad educatori moderni e permissivi, in modo da rendere più felice l’indole vivace dei vostri figli, poichè curandoli in modo severo a volte i problemi dei figli peggiorano, meglio dimostrare con loro pazienza..

Sempre nel rispetto del Volersi Santo del Signore..poichè il Volersi Santo del Signore sa anche perdonare i peccatori..e se i vostri figli proprio come temete, in seguito alla permissività dell’educazione ricevuta, diventeranno dei peccatori quando saranno grandi, ugualmente ci sarà modo di perdonarli..

fine

 

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Ottobre 2010)

Giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9

 

 

FAVOLA DI EGIDIO: IL GIGANTE MALVAGIO ED IL RAGAZZO

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(racconto di tipo verde)

FAVOLE DI EGIDIO..

IL GIGANTE MALVAGIO ED IL RAGAZZO..

INTRODUZIONE: un ragazzo un po’ sprovveduto fa un piccolo torto ad un furbo gigante e questi ne approfitta subito obbligandolo ad un assurdo rimediare, come farà il ragazzo a tornare libero dalla sua famiglia?

INIZIO

Favola: Il gigante malvagio ed il ragazzo

C‘era una volta, nel mondo delle favole, in un paese lontano, una casa di campagna vicino ad una foresta.

In questa casa vivevano felici due genitori ed il loro figlio.

Un mattino la madre chiese al figlio: “ figlio caro! vammi a prendere delle more, delle fragole e dei mirtilli nella foresta, che devo preparare una torta ai frutti di bosco”.

Il ragazzo che si chiamava Mauro ed aveva 15 anni, obbedì a sua madre e andò per i sentieri nel bosco a cercare le more, qualche mirtillo e delle fragole tra gli arbusti e i cespugli della foresta poco distante dalla casa.

Purtroppo per il ragazzo, nel bosco a causa dei molti alberi cresciuti gli uni molto vicino agli altri c’era poca luce per distinguere il sentiero giusto, in quanto gli alberi erano davvero numerosi, ed a causa della poca luce, il ragazzo si perse per il sentiero..e smarrì la strada di casa.

Cammina e cammina in lungo e in largo per il bosco, alla ricerca di un sentiero conosciuto, il ragazzo diventò preoccupato, finché vide da lontano una casa nella foresta.

“Finalmente c’è qualcuno!” pensò il ragazzo, “ chiederò informazioni a chi vive in quella casa!” e così si diresse da quella parte tutto contento.

Il ragazzo chiese: “C’è nessuno qui?” ma nessuno rispose, il ragazzo allora decise di entrare nella casa, aprì la cigolante porta e vide l’interno dell’edificio disabitato.

Notò subito che il soffitto era molto alto e i mobili molto grandi..soprattutto i letti erano molto lunghi…ma non si preoccupò.

Intanto si era fatto tardi e il ragazzo aveva un po’ di fame…”come fare?”

Vide che c’era una cucina in quella casa, vi entrò e si mangiò della frutta che stava su un paniere e si bevve il latte fresco che stava in una caraffa sul tavolo…e si mangiò anche del pane.

Dopo aver mangiato, il ragazzo in quel momento, sentì un rumore pesante di passi e il ragazzo lo vide…vide entrare nella casa un gigante alto tre metri con i capelli lunghi irti e neri, le sopracciglia folte e nere ed aveva anche il naso rosso a peperone.

Il gigante vide l’intruso e capì che quel ragazzo lo aveva derubato del suo cibo..quindi per approfittare di lui, con la scusa di fare giustizia, il gigante decise di rimproverarlo:

“ chi sei tu che entri in casa mia e mi derubi del mio mangiare?” disse il gigante guardando il ragazzo con i suoi occhi severi.

“Sono un povero ragazzo, non è colpa mia ho solo fame! Abito con i miei genitori nella casa al di fuori della foresta.. ed ho smarrito il sentiero di casa!” rispose lo sperduto.

“ah! è così… mi hai derubato del mio cibo …adesso ti punirò…. perchè io…. gigante di nome Riesig… ritengo che chi ruba deve essere punito!” disse il gigante con la sua grossa voce…

“Ho deciso la punizione è questa…per 10 anni mi devi fare da sguattero, pulirmi la casa e cucinare per me..si proprio così…non vedrai per 10 lunghi anni i tuoi genitori” aggiunse risoluto il gigante Riesig….

“No! gigante..non mi punisca..sia gentile” disse il ragazzo piangendo.

Ma il gigante cattivo com’era non si impietosì… prese il ragazzo e lo chiuse in una stanza:

“Tanto so dove abiti ragazzo …io so tutto…. se scapperai da questa casa…farò del male alla tua famiglia..sappi che io picchio forte..i giganti sono più forti di tutti!” disse il gigante tutto arrabbiato.

Intanto nella casa in campagna fuori dalla foresta, la madre del ragazzo non vedeva tornare più suo figlio:” ma cosa sarà mai successo?”, era così preoccupata che la madre disse a suo marito: “marito… nostro figlio si è perso nel bosco, presto prova tu ad andarlo a cercare!”

Il padre che era un cacciatore abile, pensò preoccupato di prendere il suo fucile temendo una disgrazia: “non si sa mai!”, ed esperto cacciatore qual’era si mise a seguire le tracce del figlio che andavano verso il bosco..osservandole sul terreno con una lanterna , esse erano ben visibili.

Le tracce entravano nel bosco…e così il padre decise di rischiare e attraversò anche lui la foresta buia e cammina cammina, sempre seguendo le tracce … ad un tratto vide anche lui la casa del gigante.

Il gigante in quel momento era fuori dalla sua casa, in quanto si era allontanato per fare legna per il grosso camino della stanza principale.

Il padre raggiunse la casa e vide suo figlio che stava lavando i pavimenti..e subito capì che il figlio era tenuto prigioniero, approfittando dell’assenza del gigante e rendendosi conto della situazione…chiese al figlio di scappare da quella abitazione con lui.

E così i due scapparono rapidamente nella foresta per tornare alla loro casa finalmente liberi.

Il gigante dopo qualche ora ritornò alla sua casa nel bosco e scoprì che il ragazzo era fuggito: “allora quel ragazzo mi ha mentito.. non ha mantenuto la promessa di rimediare al suo rubare..presto presto lo punirò!” urlò il gigante tutto arrabbiato.

Così anche il gigante, al mattino, si mise a seguire le tracce..si vedevano bene le tracce dei due fuggiaschi, erano ben impresse nella torba intorno alle piante, padre e figlio intanto avevano raggiunto da tempo la loro casa che stava all’inizio della campagna che circondava la foresta.

Il gigante che camminava con le sue gambe lunghe…camminava veloce e giunse poco dopo anche lui alla loro casa.

Buttò giù la porta ed entrò all’improvviso nella casa del ragazzo, come un toro infuriato distrusse tutto il mobilio del salotto e non gli bastò ..tutto arrabbiato prese a bastonate i genitori del ragazzo per vendicarsi del presunto torto subito.

“Vostro figlio mi ha derubato deve quindi rimediare! Volenti o dolenti!”” urlò il gigante.

Poi con fare deciso prese il ragazzo..se lo mise in spalla come se fosse un sacco e se lo riportò con se alla sua casa nel bosco, mentre i genitori doloranti per le botte piangevano il figlio perduto dicendo: “Cara moglie per nostro figlio non c’è più niente da fare… ho provato a sparare al gigante con il fucile, ma siccome è una creatura magica i proiettili non gli fanno niente, non gli entrano nella pelle e quindi non ha paura del fucile…nostro figlio è perduto!” disse il padre tristemente.

Molti mesi passarono, forse un intero anno e il ragazzo rapito era sempre obbligato a servire come un cameriere quel gigante furbo e malvagio.

Lavora e lavora..pulisci e lava, rammenda e cucina.. ..un giorno il ragazzo, stanco di fare il servo, ebbe una idea improvvisa e pensò: “Ma questo gigante così forte, così grande, avrà pur paura di qualcosa anche lui..hanno tutti paura di qualcosa…devo scoprire di cosa ha paura questo gigante…avrà anche lui come tutti un punto debole!”.

E così una sera a cena il ragazzo, servì del vino dolce al gigante, fingendosi gentile, ne servi tanto… ma così tanto vino che il gigante si ubriacò e si addormentò.

Fu allora che il ragazzo si alzò dal suo giaciglio e si avvicinò alle grandi orecchie del gigante e gli chiese, mentre il gigante era ubriaco e semi addormentato sul pavimento:

“Gigante ..caro gigante…tu sei il più forte di tutti… sei il più forte di certo…ma dico io… avrai anche tu paura di qualcuno..tutti hanno paura di qualcosa… quindi dimmi di cosa hai paura tu?”

Il gigante era ubriaco ed il sonno lo ingentiliva… l’aver bevuto vino dolce lo faceva sorridere nel sonno, il gigante ubriaco rispose: “ io sono il più forte di tutti…io sono forte… ma ho anch’io paura di qualcuno..infatti ho paura dei gatti….si sono allergico al miagolio dei gatti..mi fanno starnutire..quindi ho paura di loro..e si mise a russare mentre dormiva…ronf ronf”

“ Perchè sei allergico ai gatti..tu che sei così forte e sano di salute?” chiese il ragazzo alle grandi orecchie del gigante dormiente: “ Sono allergico ai gatti… perché loro i gatti…hanno nove vite ed io una sola..quindi sono invidioso di loro e la troppo invidia mi fa star male e mi rende allergico ai gatti!”

Fu così che il mattino dopo il gigante ignaro di avere descritto il suo punto debole nel sonno, andò a fare la legna per il camino..il ragazzo prese subito le sue cose e se ne scappò per tornare dalla sua famiglia…questa volta aveva una strategia.

I due genitori furono felici di vederlo tornare e nel vederlo sano e salvo…e lo abbracciarono.

Ma poi dopo aver festeggiato il suo ritorno diventarono preoccupati e dissero: ”ma se ora sei fuggito da quella casa, il gigante tornerà qui a cercarti….come faremo a difenderci da lui?”.

“Non abbiate paura cari genitori, io so di cosa ha paura il gigante!” disse il ragazzo.

Il ragazzo chiese a suo padre di portarlo al più presto in paese..e giunto li…il ragazzo comperò ben 10 gatti già adulti al mercato…costavano poco..

Poi chiese a tutti quelli che incontrava di aiutarlo a risolvere un problema che aveva la sua famiglia.

Nel pomeriggio il ragazzo portò i gatti alla sua casa dove li attendeva la madre e li mise in un recinto nella casa e tutti quanti si chiusero dentro la casa in attesa che il gigante malvagio arrivasse.

Giunse il pomeriggio e il gigante tornò nella sua casa grande che stava nel bosco, depose la legna per il camino e si accorse della sparizione del ragazzo e si infuriò ancora…”E’ fuggito di nuovo!..Lo punirò per bene quel ragazzo..doveva stare attento a non imbrogliarmi!” affermò il gigante: ” Chi imbroglia un gigante deve essere punito!” disse l’energumeno…

Il gigante prese il suo bastone e camminando con le sue lunghe gambe, si recò alla casa del ragazzo che si trovava fuori dalla foresta per distruggerla e questa volta voleva danneggiarla per bene, e con essa anche tutta la famiglia che ci abitava, pensava nella sua ira il gigante…”sfascerò tutto quanto!”…

Ma quando uscì dal bosco e fu lì per giungere sull’entrata della casa degli umani, cosa accadde?.

Da dietro gli alberi si vide uscire molta gente che aveva risposto per solidarietà all’appello del ragazzo, la gente diceva agitando bastoni:

“smettila cattivo gigante di approfittare e di perseguitare quel ragazzo e la sua famiglia..brutto manigoldo che non sei altro!”

il gigante allora disse: “ io sono più forte di tutti voi messi insieme..adesso vi picchierò tutti quanti… così imparate a difendere chi ha sbagliato nei miei confronti!” ed il gigante alzò il bastone era pronto a picchiare chiunque, quando all’improvviso dalla porta della casa del ragazzo che era li vicina, uscirono ben dieci gatti miagolanti..il gigante senti nelle orecchie un orribile per lui suono di miagolio continuato.. sempre più forte..sempre più forte.

Dovete sapere che i gatti ed i giganti non vanno d’accordo nelle mie favole…perché sono rivali nel volere essere i soli protagonisti della favola entrambi.

Il gigante all’improvviso preoccupato si fermò e tutti i gatti si misero a soffiare ed a miagolare non appena videro quel gigante avvicinarsi alla casa.

E così il gigante sentendo quel miagolare, si ricordò della sua paura di stare male e diventò allergico stando male e quindi si spaventò per la sua salute e si mise a starnutire di continuo, per il tanto starnutire gli mancava il respiro a quel gigante e il suo respirare diventò asmatico e dovette allontanarsi e poi fuggire per guarire dalla sofferenza che subiva, e da allora nessuno seppe più niente di quel gigante malvagio…che per motivi di salute non si fece più vedere.

Il gigante malvagio da quel giorno, restò sempre da solo nella buia foresta e mai più nessuno lo incontrò…eh! si aveva troppo paura di stare male nuovamente per colpa dei gatti di quel ragazzo…non si seppe più niente di lui..dovete sapere che quando un gigante ha paura..la sua é veramente paura.

Fu così che la famiglia di quel ragazzo di nome Mauro tornò serena e tranquilla e da quel giorno tutti in paese allevavano gatti per proteggere le loro case ed i loro figli dai cattivi giganti che vivevano nella foresta.

Dovete sapere che il ragazzo mai più andò nel bosco a cercare more e mirtilli..e se si doveva allontanare da casa sua, aveva sempre un gatto in braccio con se… che gli faceva compagnia e gli portava fortuna.

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Morale: non si approfitta di chi sbaglia..soprattutto non si esagera nel punirlo, non si chiede di rimediare ad un torto se esso non è grave.. se il torto non è grave..bastano le scuse di chi ha sbagliato..e si fa pace.

Di conseguenza se i motivi del vostro litigare sono motivi futili, smettete di chiedere giustizia e subito perdonate.

Fine

Autore: Egidio Zippone

(Milano, Giugno 2012)

Giudizio: interessante, originale

voto (da 5 a 10): 9